Giovanni Fabbri nella rivista Etiquette: l’uomo che sussurra al grano / The wheat Whisperer

 The wheat Whisperer

Il segreto della qualità della pasta artigianale Fabbri è la completa dedizione a questo prodotto, sin dalla scelta del seme

Etiquette, la rivista dell’arte del ricevere e del buon vivere – n° 31 – Settembre/Ottobre 2006,  (Qui scaricare l’articolo originale in PDF)

 

Trascrizione dell’articolo in italiano :

“Sono passati più di 100 anni da quando Giovanni Fabbri, nel piccolo borgo nel cuore del Chianti, iniziò a produrre pasta utilizzando solo semole di prima scelta e con sistemi di lavorazione che ne preservino profumi e sapori. Sono passati più di 100 anni ma, chi va al Pastificio Fabbri trova, oggi come allora, un Giovanni che, per prima cosa, lo porta a vedere distese di tagliatelle e spaghetti che asciugano lentamente, senza fretta.

Un prodotto “ben fatto”, preparato con semola di ottima qualità ricca di glutine. Una pasta lavorata artigianalmente con stampi in bronzo, ruvida e “disponibile” al condimento. Questo è uno dei segreti. Una pasta essiccata a meno di 38° e, dunque, non alterata nelle sue qualità organolettiche. Questo è un altro segreto.

Ma quello che rende la pasta Fabbri ineguagliabile, con quel suo sapore esclusivo e quel profumo antico è il grano, che Giovanni Fabbri sceglie personalmente tra i più pregiati per preparare il suo prodotto. La materia prima è ricavata da grani selezionati coltivati nella provincia di Siena, esattamente nella zona della Val d’Orcia, terra luminosa e pulita dove il grano è alto più di un metro e trenta fino ad arrivare, addirittura, al metro e ottanta. La semola ottenuta contiene glutine di qualità, l’elemento che dà consistenza, tenacità e sapore intenso alla pasta. Per questo, il Pastificio Fabbri si impegna nella ricerca e coltivazione di vecchie varietà di frumento, già coltivato in Toscana negli anni ’50. Ecco così che una confezione di pasta artigianale Fabbri si trasforma in uno scrigno che racchiude il profumo delle campagne senesi, pronto a schiudersi sulla vostra tavola.”

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