La “pasta a sorpresa” Fabbri

La “pasta a sorpresa” Fabbri

Il Pastificio Fabbri citato nel libro “Turisti per cibo: il Grand Tour del buon mangiare”: una ditta eccezionale

Estratto dal libro “Turisti per cibo : il grand tour del buon mangiare” di Ragusa, M. / Roversi, P. / Blady, S., Calderini, Bologna, 2006 (Qui scaricare l’articolo originale)

 

“Un’altra eccezione l’ho trovata qui nel Chianti, dove mi sono imbattuto in un intero pastificio storico risalente al 1893. Una vera cattedrale nel deserto della pasta.

“Mio nonno era fissato con la pasta” mi ha detto l’attuale proprietario Giovanni Fabbri, nipote dell’omonimo fondatore “e ha aperto il pastificio in un’epoca in cui il grano era coltivato in grande quantità qui nel Chianti. Era il terzo pilastro dell’economia chiantigiana assieme alla vite e all’olio. Poi, come è facile immaginare, la vite ha avuto il sopravvento.

La pasta di Giovanni Fabbri è fatta con metodo interamente artigianale, con semola di ottima qualità ricavata da grani selezionati e lavorata con trafile in bronzo. È essiccata lentamente a bassa temperatura. Difatti è chiara, come tute le paste artigianali e non giallognola come le industriali.

I formati sono quelli tradizionali italiani, più un interessante “Giglio di Firenze” proposto anche in versione aromatizzata allo zafferano toscano.”

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