Temperatura di essiccazione della pasta: perché lenta e bassa è la scelta migliore

Quando si parla di pasta, la qualità non si gioca solo sulla scelta del grano o sulla trafilatura. C'è un momento cruciale: l'essiccazione. È qui che la pasta acquisisce struttura, sapore e capacità di tenere la cottura.
In questo articolo ti spieghiamo perché al Pastificio Fabbri continuiamo ad essiccare la pasta lentamente, a bassa temperatura, e perché questo processo fa tutta la differenza.
Che cos’è l’essiccazione della pasta?
L'essiccazione è il processo che trasforma la pasta fresca in un prodotto secco e conservabile a lungo, rimuovendo gradualmente l'umidità interna.
Esistono diversi approcci: nell'industria ad alta produttività, la pasta viene essiccata in poche ore a temperature elevate, talvolta fino a 115°C.
Al contrario, nei pastifici artigianali come il nostro viene scelta la via lunga: basse temperature (non superiamo mai i 38°C) e tempi lunghi, fino a 6 giorni.
Perché preferire l’essiccazione lenta e a bassa temperatura?
Un'essiccazione lenta e graduale preserva al meglio la struttura naturale dell'impasto. Lavorare a bassa temperatura contribuisce a:
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mantenere più integra la rete del glutine, favorendo una cottura omogenea;
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evitare la gelatinizzazione eccessiva degli amidi;
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migliorare la digeribilità e la capacità della pasta di legarsi ai condimenti;
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conservare un profilo organolettico più ricco, con un gusto più pieno e un profumo autentico di grano.
Un altro aspetto importante è la furosina, una molecola che si forma ad alte temperature come sottoprodotto della reazione di Maillard. È considerata un indicatore di stress termico e perdita nutrizionale, e in concentrazioni elevate può essere associata alla formazione di composti potenzialmente tossici o cancerogeni. L'essiccazione lenta ne limita la formazione, contribuendo così alla qualità e alla sicurezza della pasta.
Il metodo Fabbri
Nel nostro pastificio, l'essiccazione lenta non è una moda, ma una tradizione consolidata da 5 generazioni. Utilizziamo ancora oggi la nostra storica cella Garbuio del 1956, accanto a celle moderne modificate da Giovanni Fabbri che adottano lo stesso principio: temperatura sotto i 38°C e tempi di essiccazione che variano da 3 a 6 giorni (da 72 a 144 ore), a seconda del formato.
Questa scelta ci permette di produrre una pasta dalla consistenza elastica, porosa, con una tenuta in cottura eccellente e un sapore che racconta la materia prima.
Essiccare lentamente significa rispettare il grano, il lavoro e chi la pasta la porterà in tavola. Significa scegliere la qualità, anche quando richiede più tempo. Ed è proprio il tempo, insieme alla cura, che fa la differenza nel piatto.